Non a caso, proprio in un film con protagonista un Mammut e i suoi compari preistorici, la scomparsa del Dodo viene ironicamente narrata, assieme alla presunta stupidità (smentita), dell'uccello.
La clip è inserita nell'Era Glaciale:
L'estinzione del Dodo è la più famosa ed una delle più veloci, ma non certo l'unica tra quelle avvenute a Mauritius, isola dell'Oceano Indiano meridionale.
Qui, dove convivono influenze culturali inglesi, francesi, indiane e africane, arrivano svariate migliaia di viaggiatori ogni anno per godersi uno dei più noti paradisi tropicali della terra. C'è chi si interessa alle spiagge e chi al meno noto entroterra, dalle cui alture si può lanciare lo sguardo sulle montagne e le colline, le città costiere come la capitale Port Louis che rievocano l'atmosfera coloniale e l'oceano blu, i verdi campi di canna da zucchero e, di un verde più scuro, le ultime foreste rimaste.
Il tutto è suggestivo, ma molto diverso da come doveva apparire a inizio '600, quando i primi abitanti si stabilirono qui. Prima, le forme delle navi si potevano solo intravedere sfumate nel torrido orizzonte dell'Oceano, ora attraccavano, liberando animali domestici, ratti e soprattutto uomini. Al brulicare dell'avifauna, al ticchettio della pioggia e al soffio del vento, i principali suoni di un'isola lussureggiante ma disabitata, si aggiunsero il crepitare del fuoco, il crollo degli alberi e soprattutto le migliaia di voci divise nelle decine di lingue di marinai, prigionieri, cercatori di fortuna, missionari e pirati.
Il fascino che ha oggi Mauritius, insomma, è diverso da quello che c'era 400 anni fa, e che in pochi decenni cambiò del tutto.
La vista sull'entroterra di Mauritius (Fonte) |
Alla caccia dei marinai e dei primi coloni-esploratori, si unirono la deforestazione le specie invasive, soprattutto cani, gatti, maiali, ratti e perfino macachi, che furono introdotti e si fecero scorpacciate di uova e di ingenui uccelli. Ingenui perchè, come per altre specie in altri luoghi del mondo, non temevano l'uomo, mai visto e ritenuto innocuo. Rappresentativi non solo gli esempi del Dodo e delle Oche di Mauritius, che erano solite riunirsi in gruppi e non fuggivano nemmeno quando i cacciatori iniziavano a sparare contro di loro, ma soprattutto quello del Parrocchetto Grigio di Mauritius e Riunione, un pappagallo estinto nel '700, particolarmente facile da cacciare: bastava prenderne uno perchè esso attirasse tutto il resto dello stormo, che finiva così in trappola.
Illustrazione della caccia al pappagallo |
Piccione blu di Mauritius imbalsamato (Fonte) |
La scomparsa della vecchia Mauritius portò con sè tutte queste specie (solo di uccelli), di cui oggi possiamo ipotizzare l'aspetto e il comportamento solo sulla base di descrizioni, fossili, e pochissimi esemplari imbalsamati.
Se la scienza può però ancora dire qualcosa su di loro, quantomeno per ricordarci che non dovremmo permettere simili disastri per altre specie, la cultura è abbastanza ingenerosa. Infatti, a parte la rappresentazione del Dodo nelle rupie di Mauritius e nello stemma nazionale, tutto ciò che rimane di questi uccelli è un detto diffuso nella lingua inglese: "to go the way of Dodo", letteralmente "andare per la strada del Dodo", cioè diventare antiquato, vecchio, essere messo da parte...in altre parole, estinguersi.
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