Sicuramente molti di voi avranno sentito parlare degli atolli, magari di quelli delle Maldive, immaginandosi un paradiso tropicale che unisce il mare cristallino e le spiagge deserte ombreggiate dalle palme da cocco. E fin qui tutto ok, ma cos'è in effetti un atollo? Un'isola? Non precisamente.
Gli atolli (da atolhu, nella lingua Dhivehi delle Maldive), comunissimi anche in Oceania (ci sono intere nazioni, come Kiribati e Tuvalu, interamente composte da arcipelaghi di atolli) sono raggruppamenti di piccole isole madreporiche, ovvero derivate dai coralli. Le isolette degli atolli, che potrebbero essere chiamate le "briciole" di un'isola maggiore adesso scomparsa, sono spesso lunghe e strette e circondano una laguna, dai bassi fondali e dalle acque calme, dove abbonda la biodiversità.
Fakaofo, Isole Tokelau. Le isolette (scure) e la barriera corallina (grigia) circondano la laguna interna |
Proprio per essere derivate da coralli ed organisimi simili ora morti, le isole sono poco fertili, e sebbene ricoperte di densa vegetazione, tale vegetazione si riduce a poche specie capaci di adattarsi al povero suolo, e l'agricoltura è molto limitata.
È sorprendente notare come le piccole isole che compongono gli atolli, che non sono altro che un ricordo delle fertili isole vulcaniche che un tempo sorgevano, siano tuttavia ancora capaci di offrire una vita straordinaria a centinaia di specie di pesci, uccelli e altri piccoli organismi.
mi è stato utile. grazie!
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