L'unico "dettaglio" ancora poco noto è che in uno degli atolli delle Marshall, lo splendido atollo di Bikini, venne detonata nel 1946 Castle Bravo, una bomba termo-nucleare che i pescatori di queste pittoresche isole non hanno mai dimenticato.
Bandiera delle isole |
Capitale: Atollo di Majuro (Majro), circa 30 000 residenti, dei quali 17 000 nella sola isola di Rita.
Macroregione: Micronesia
Status politico: Repubblica presidenziale
Storia delle Isole Marshall
I primi esseri umani, gli antenati degli attuali Micronesiani, raggiunsero in canoa gli atolli delle Marshall circa 2500 anni prima di Cristo, stanziandosi in piccole comunità. Non si sa molto della storia delle Marshall in questo periodo, poiché le comunità dei pescatori Marshallesi non hanno lasciato reperti né hanno conseguito particolari traguardi nell'evoluzione della tecnologia, limitandosi a mantenere uno stile di vita tutto sommato pacifico senza preoccuparsi di cambiare con il tempo.
L'esploratore spagnolo Antonio Salazàr, nel 1529, fu il primo europeo a mettere piede alle Marshall, anche se i contatti con le popolazioni del vecchio continente non alterarono minimamente gli equilibri della società micronesiana, nemmeno quando, nel 1874, l'Impero Spagnolo reclamò le isole come suo possesso.
Passate nel 1884 alla Germania e agli inizi del '900 al Giappone, le isole subirono l'influenza dei nipponici fino a quando, tra il '43 e il '45, gli Stati Uniti assaltarono i loro presidi sull'isola e li cacciarono. A testimonianza del passaggio burrascoso della seconda guerra mondiale alle innocenti e neutrali Marshall, rimangono, nelle lagune di alcuni atolli, i decadenti relitti delle navi da guerra alleate, oggi colonizzate dai coralli e visitate spesso dai subacquei.
La detonazione di Castle Bravo |
Le Isole Marshall ottennero l'indipendenza nel 1986.
Geografia & ambiente delle Isole Marshall
La Repubblica delle Marshall è costituita esclusivamente da atolli, ovvero antichi vulcani di cui oggi rimangono gruppi di isole di sabbia e materiale corallino, disposti in modo da racchiudere all'interno del perimetro dell'atollo una laguna. Nel complesso, gli atolli delle Marshall sono 34, e le isole contenute 1152.
I due principali arcipelaghi in cui sono raggruppati gli atolli portano il nome di Ralik (che significa "tramonto" in lingua locale e si trova a ovest) e di Ratak (che significa "alba" ed è invece più orientale).
Costa di una delle isole dell'atollo di Majuro |
Gli atolli maggiori sono Majuro, che riveste anche il ruolo di capitale e si trova nell'arcipelago di Ratak, e l'atollo di Kwajalein, tra i più estesi in superficie e centro dell'arcipelago di Ralik.
Curioso è il caso di Taongi (detto anche Bokak), uno sperduto atollo disabitato e adibito a riserva naturale, che è tuttavia rivendicato come un territorio del "Dominio di Melchizedek", uno stato fantoccio fondato dal truffatore statunitense M. Pedley, che tentò forse di rifugiarvisi.
Il clima è tipicamente tropicale, con temperature attorno ai 28° C e l'azione costante degli alisei ad alleviare l'umidità. Il periodo maggiormente piovoso, nel quale possono verificarsi anche tifoni, va da maggio a novembre.
Un piccolo di Sula, atollo di Bokak |
Gli atolli esterni, in determinati periodi dell'anno, vengono letteralmente ricoperti dagli uccelli marini, in particolare le Fregate e le Sule.
Tartaruga embricata tra i coralli |
L'atollo di Majuro dall'alto. A sinistra l'Oceano Pacifico, a destra la laguna dell'atollo con la barriera corallina celeste |
La sensibilizzazione della popolazione locale sul tema e le tecniche per impedire l'inondazione delle isole (come la coltivazione di foreste di mangrovie) possono rappresentare armi per combattere i rischi ambientali di questo secolo.
La capitale: Majuro
Il parlamento Marshallese decorato per il 33esimo anniversario della costituzione |
Questo è il luogo dove tutte le contraddizioni Marshallesi emergono: da una parte, le splendide spiagge e le capanne tradizionali e, dall'altro, i problemi riguardanti lo smaltimento dei rifiuti e il sovraffollamento della piccola isola.
Società & Cultura delle Isole Marshall
Le isole sono culturalmente influenzate dall'occidente, ma, in generale, rimangono legate alla tradizione Micronesiana, soprattutto negli atolli minori.
Micronesiana è ad esempio la lingua parlata maggiormente, il Marshallese, che presenta lontani legami con il Malesiano ed è legata con le lingue degli Stati Federati di Micronesia. Il Marshallese si divide in due dialetti, il Ratak e il Ralik, parlati negli omonimi arcipelaghi. L'inglese, comunque, è insegnato nelle scuole e conosciuto da tutta la popolazione.
Canoa Marshallese |
Nonostante l'influenza della cultura occidentale, visibile soprattutto a Majuro nell'abbigliamento mainstream e nell'importazione di prodotti come la Coca-Cola e i crescenti fast-food, questi principi tradizionali non sono stati dimenticati e continuano a costituire dei pilastri per la società Marshallese.
Tra i più interessanti prodotti culturali delle isole Marshall ci sono tessuti e cesti di vimini realizzati con le piante locali, le tradizionali canoe, del tutto simili a quelle con cui i primi abitanti raggiunsero gli atolli, e soprattutto le carte nautiche. Chiamate "stick charts" in inglese, le carte nautiche Marshallesi sono composte da semplicissimi bastoni intrecciati: i navigatori sono capaci di interpretare le direzioni di venti e correnti e la posizione delle isole solo osservando la posizione dei bastoncini.
Interessante è anche la cultura del tatuaggio, profondamente radicata nel Pacifico e quindi anche da queste parti: all'arrivo dei missionari, la quasi totalità degli abitanti possedeva tatuaggi dai richiami spirituali che, talvolta, richiedevano quasi un mese per essere realizzati.
Dal punto di vista religioso, le isole sono in maggioranza protestanti, soprattutto di confessione congregazionale, ma sono numerosi anche i cattolici e i mormoni. La religione è notevolmente radicata nella società e le chiese, in tutte le isole, si gremiscono ogni domenica e risuonano di canti sacri nella lingua locale.
Dal punto di vista religioso, le isole sono in maggioranza protestanti, soprattutto di confessione congregazionale, ma sono numerosi anche i cattolici e i mormoni. La religione è notevolmente radicata nella società e le chiese, in tutte le isole, si gremiscono ogni domenica e risuonano di canti sacri nella lingua locale.
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