Tuesday, December 2, 2014

Pillole d'Oceania, episodio 4: Cos'è la Kava?

Cos'è la Kava?
Oggi è finalmente arrivato il momento di dedicare un po' di righe ad una delle bevande più antiche, popolari e diffuse dell'Oceania.

Kava
L'aspetto della Kava
La Kava, nome di origine tongano, è chiamata a Samoa ava, awa alle Hawaii, sakau a Pohnpei, yaqona in alcune zone delle Fiji, più molte altre varianti, come il waild koniak, il "Cognac dei Selvaggi" con cui essa è chiamata a Madang, Papua Nuova Guinea: di base, stiamo sempre parlando di una bevanda ricavata dalle radici della pianta Pyper Methysticum, di colore marroncino chiaro, densa, aromatica con retrogusto amaro e con proprietà afrodisiache che vanno dal rilassamento a proprietà addirittura ipnotiche.

Sebbene sia consumata nella maggior parte delle isole dell'Oceania, essa è popolare in particolar modo a Vanuatu, dove si è originata nella sua forma attuale, e a Fiji, Pohnpei (Stati Federati di Micronesia), Tonga, Samoa, Hawaii e Polinesia Francese. Se si dovesse trovare una bevanda nazionale per i paesi del Pacifico del Sud, la Kava, che ne è il simbolo culturale, sarebbe sicuramente la prescelta.

La Kava può essere preparata masticando le radici della pianta, sputandole e trattandole su un mortaio di legno o di pietra corallina (questo era il metodo più diffuso, ovviamente bandito dai missionari), ma anche lavorando direttamente le radici sul mortaio, schiacciandole e frammentandole in pezzi via via più piccoli, e poi aggiungendo comunque l'acqua per diluire la bevanda.
Il primo metodo, ad esempio, è diffuso nell'isola di Tanna, a Vanuatu, come documentato da Paul Theroux, scrittore di viaggi che visitò l'isola e che riportò l'episodio degli indigeni e della preparazione della Kava nel suo libro "The Happy Isles of Oceania".


Kava preparazione
Cerimonia di preparazione del Kava, Polinesia
Le conseguenze dell'utilizzo intensivo di Kava non sono ancora stabilite con certezza: sebbene sia consigliato come rimedio per l'ansia viste le sue capacità sedative, la Kava è spesso considerata una vera e propria droga, tanto da essere vietata in diversi paesi (in Europa, ad esempio, la Polonia la considera illegale). Si ritiene che la bevanda più diffusa del Pacifico aumenti il rischio di insufficienza renale in chi dipende da essa, e soprattutto provochi, come d'altronde tutti gli alcolici, danni permanenti al fegato in caso di prolungato utilizzo.

Ciononostante, nel Pacifico la Kava mantiene un forte ruolo sociale: oltre al fatto che la sua preparazione richiede una cerimonia antica e curata nei minimi dettagli, la sua importanza è attestata dal suo utilizzo per dare il benvenuto agli ospiti, per essere servita alle feste locali, per favorire l'incontro fra due famiglie che devono rappacificarsi per qualche motivo ed ovviamente, come tutte le bevande inebrianti, anche la Kava è un buon motivo per stare in compagnia.

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