Non era per colpa dell'acqua dell'oceano Atlantico che circonda l'isola di Manhattan, nè per lo smog (non ancora almeno): la Grande Mela soffriva l'eccessiva presenza di cavalli...con tutte le conseguenze che ne derivano. Questo stava accadendo a cavallo (scusate il gioco di parole...) tra la fine dell'800 e il primo '900.
Milioni di abitanti con le loro esigenze, avevano portato la loro popolazione di cavalli, il principale mezzo di trasporto dell'epoca, a oltre 150 000 nel 1880 (e sarebbe ancora aumentata).
Oltre al letame prodotto da così tanti animali, 1300 tonnellate giornaliere che gli statistici stimavano avrebbero sommerso la città con uno strato di due metri (!!!) in pochi decenni, anche il (mal)trattamento dei cavalli stava rendendo la città invivibile.
Cavallo morto abbandonato per strada a New York |
La soluzione di William P. Eno, che introdusse i primi segnali stradali, come lo STOP, e inventò anche l'attraversamento pedonale, l'isola pedonale e i sensi unici per regolarizzare il traffico, non bastò: per evitare che New York divenisse una città piena
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