Oggi è finalmente arrivato il momento di dedicare un po' di righe ad una delle bevande più antiche, popolari e diffuse dell'Oceania.
L'aspetto della Kava |
Sebbene sia consumata nella maggior parte delle isole dell'Oceania, essa è popolare in particolar modo a Vanuatu, dove si è originata nella sua forma attuale, e a Fiji, Pohnpei (Stati Federati di Micronesia), Tonga, Samoa, Hawaii e Polinesia Francese. Se si dovesse trovare una bevanda nazionale per i paesi del Pacifico del Sud, la Kava, che ne è il simbolo culturale, sarebbe sicuramente la prescelta.
La Kava può essere preparata masticando le radici della pianta, sputandole e trattandole su un mortaio di legno o di pietra corallina (questo era il metodo più diffuso, ovviamente bandito dai missionari), ma anche lavorando direttamente le radici sul mortaio, schiacciandole e frammentandole in pezzi via via più piccoli, e poi aggiungendo comunque l'acqua per diluire la bevanda.
Il primo metodo, ad esempio, è diffuso nell'isola di Tanna, a Vanuatu, come documentato da Paul Theroux, scrittore di viaggi che visitò l'isola e che riportò l'episodio degli indigeni e della preparazione della Kava nel suo libro "The Happy Isles of Oceania".
Cerimonia di preparazione del Kava, Polinesia |
Ciononostante, nel Pacifico la Kava mantiene un forte ruolo sociale: oltre al fatto che la sua preparazione richiede una cerimonia antica e curata nei minimi dettagli, la sua importanza è attestata dal suo utilizzo per dare il benvenuto agli ospiti, per essere servita alle feste locali, per favorire l'incontro fra due famiglie che devono rappacificarsi per qualche motivo ed ovviamente, come tutte le bevande inebrianti, anche la Kava è un buon motivo per stare in compagnia.
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