Viaggio nel mondo delle megattere, i giganti del mare di Tonga

Tonga è uno dei Regni più antichi dell'Oceania, l'unico arcipelago a non essere mai diventato una colonia, e tra i pochi che può vantare meraviglie storiche come la Stonehenge d'Oceania e naturali come le barriere coralline e le spiagge che contengono l'immagine del paradiso tropicale in cui ognuno ha pensato almeno una volta di voler fuggire.
Ma nelle acque di Tonga, c'è un altro regno, forse ancora più antico e prezioso: è il regno delle migliaia di megattere che, ogni anno da tempi immemori, migrano nelle acque del Sud Pacifico.

Balena nelle acque del Regno di Tonga

La megaptera novalengliae, una specie parecchio diffusa nel mondo, è anche quella che popola le acque tongane, soprattutto quelle dell'arcipelago delle Vava'u, tra la fine di maggio e l'inizio di novembre, quando, nelle acque di queste isole del Sud Pacifico, le megattere si riproducono: non è per niente raro, osservando le balene nell'oceano, notare i cuccioli di poche settimane, già lunghi 4-5 metri, nuotare al fianco delle madri.

Questi giganti del mare, che possono vivere fino a 50 anni, possono arrivare a misurare quasi 20 metri: le femmine, in genere più lunghe dei maschi, possono sfiorare le 50 tonnellate di peso.

Confronto tra una megattera e un uomo

Ciò che distingue le megattere dalle altre balene è la colorazione bianca del ventre e delle loro pinne, che sono forse la loro caratteristica più evidente. Le pinne pettorali sono infatti, in rapporto, le più lunghe tra tutte le specie di balene, e da questa stessa caratteristica deriva il nome "megattera", che, in greco, significa "dalle grandi ali".
Un'altra qualità che difficilmente si trova in altre balene è l'estrema socialità delle megattere, che non temono l'uomo nè molti altri animali del mare, tanto che spesso i cuccioli "giocano" con i subacquei durante le immersioni.

La visita di un subacqueo a una megattera

Ma qualcosa di ancora più interessante riguardo le abitudini delle megattere è quella del cosidetto "maschio escort". Dopo aver partorito, infatti, le femmine tendono a legarsi ad un maschio più giovane, che "spera" di poter diventare padre una volta che le femmine saranno tornate fertili, la stagione successiva.

Le megaptarae novalengliae sono diffuse in tutti i mari: in Spagna sono chiamate jorobadas, in inglese humpback whales e in Norvegia, per dire "megattera", la parola è knølhval, ma solo a Tonga, dove le balene si chiamano Tofua'a, è possibile e legale nuotare al loro fianco, e godersi a pochi passi le acrobazie di cui questi animali sono capaci.
Le megattere, come se pesassero pochi chili, praticano infatti il breaching, il salto fuori dall'acqua tipico anche dei delfini; sbattono le loro lunghe pinne pettorali sull'acqua (Flipperslapping nel linguaggio specifico); e, come tantissime altre balene, possono anche sbattere la loro coda sulla superficie del mare (Lobtailing).

Se poi avete mai sentito il canto delle balene, è probabile che esso sia stato registrato proprio da una di queste megattere: una copia del loro canto è stata anche inserita nel disco di rame laccato d'oro che la missione Voyager 1 portò nello spazio nel 1977: questo disco è stato progettato per poter essere decifrato e ascoltato anche da un'eventuale civiltà extraterrestre che lo trovasse.
Le megattere, in altre parole, sono "ambasciatori" della Terra, rappresentanti la fauna di un pianeta intero.
Un tracciato del loro canto si può ascoltare qui.

La conservazione di queste balene, come è inevitabile, è stata messa spesso a repentaglio nel corso della storia: alla fine degli anni '60, rimanevano nelle acque delle Tonga appena 250 balene.
Per risolvere il problema, il re di Tonga Taufa'ahau Tupou IV ne vietò la caccia nel 1978, nonostante i Tongani abbiano cacciato le balene per millenni e mai a ritmi gravosi o forsennati: il problema semmai sono le grandi navi asiatiche e australiane, che comunque, per ordine del Re di Tonga, nelle acque di questo arcipelago del Sud Pacifico non si faranno più vedere...

Foto subacquea