Ecco, se davvero aveste seguito le mie istruzioni passo per passo, avreste appena praticato il Gol (o Nanggol), l'antenato del ben più noto Bungee Jumping, lo sport estremo forse più amato al mondo.
La versione moderna del Bunjee Jumping nacque in Nuova Zelanda tra gli anni '80 e '90, ma pochi sanno che la sua origine è legata a quella di un gruppo di isole vulcaniche incontaminate del Pacifico Sud-Occidentale, le Isole Vanuatu, dove il Gol, a differenza del Bunjee Jumping che tutti noi conosciamo, si caratterizza perchè le liane che ci si lega ai piedi sono lunghe proprio come l'altezza della torre di lancio, in modo che il "tuffatore" arrivi giusto all'impatto con la terra, sebbene in modo lieve (teoricamente).
Il Gol, tuttavia, non è solo adrenalina, ma è il rito più atteso dell'anno per un'intera comunità.
Tra aprile e maggio, infatti, la raccolta dell'igname, una sorta di patata coltivata nei climi equatoriali come quello Vanuatuano, mobilita interi villaggi dell'isola di Pentecoste, dove i nativi costruiscono torri di legno di banano alte quasi 30 metri. Per due mesi, ogni settimana, i ragazzi maschi dai 7-8 ai 18-19 anni prendono parte a questo rito di iniziazione denso di significati: a Vanuatu si dice "più alto il salto, migliore il raccolto", ma il Gol rappresenta anche un rito di passaggio verso l'età adulta di cui i giovani indigeni andranno particolarmente fieri.
Dopo il salto, infatti, il "tuffatore" viene considerato ufficialmente un uomo, indipendentemente dall'età.
Il momento del lancio |
Il rito di preparazione al Gol non si limita alla costruzione di un'impalcatura rudimentale e alla preparazione delle liane. Siccome colui che si lancia dovrà perlomeno sfiorare la terra per considerare benaugurante il rito, il terreno dovrà essere appositamente ammorbidito per prevenire danni seri, che vanno da un semplice livido alla rottura dell'osso del collo. Paradossalmente, gli incidenti, nel Gol, non sono così frequenti.
La notte prima del rito, i tuffatori dormiranno sotto la torre per evitare il proliferare di "spiriti maligni" e, dopo aver dipinto il proprio petto, incroceranno le braccia all'altezza del loro cuore, prima del grande tuffo.
Si narra che la nascita di questo rito di iniziazione, oggi trasformatosi in uno sport estremo, il bungee jumping, che per fortuna non prevede l'impatto col terreno, derivi dalla storia di due amanti. Una donna che fuggiva sempre dal suo corteggiatore decise di arrampicarsi su un albero di banano e di buttarsi da esso, legandosi ai piedi due liane per evitare l'impatto: una cosa che invece lo sfortunato inseguitore non ebbe la prudenza di fare, morendo nello schianto a terra.
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