Nelle sperdute Isole Kiribati, la pesca non è solo un'attività di piacere, riservata al tempo libero o ai viaggiatori avventurosi che girano da queste parti.
La parola pesca, da millenni, coincide con "sopravvivenza", e il rapporto con il mare, per questo popolo Polinesiano, è sacro.
Tra tutti i pesci che popolano le barriere coralline delle isole, ce n'è uno che per gli isolani rappresenta una ricchezza anche più di quanto, dalle nostre parti, non lo sia il caviale: stiamo parlando delle murene.
Scontrose e abili nel nascondersi tra gli anfratti rocciosi, le murene non sono certo facili da catturare. Ma dopo millenni di vita sugli atolli, i pescatori delle Kiribati hanno sviluppato un metodo di caccia forse unico sulla terra.
Utilizzando il legno degli alberi del cocco, abbondante sulle isole e facile da utilizzare, i pescatori costruiscono delle vere e proprie "casette" di legno, lunghe un metro e larghe 50 centimetri, dotate di un'unica entrata e alle quali vengono legate grosse pietre per fare in modo che affondino. La preparazione, che impiega diversi giorni di lavoro, viene conclusa bagnando la casa con del latte di cocco e recitando un'invocazione agli antenati della famiglia.
La notte prima del "giorno fatidico", i pescatori si recano nella barriera corallina e catturano alcuni polpi, che, una volta uccisi, vengono lasciati dentro la casetta. I polpi sono una delle prede preferite dalle murene, e saranno quindi le "esche" per quello che è il vero obiettivo dei pescatori di Kiribati.
La mattina successiva, al largo di alcune decine di metri dalla costa, la casa viene lasciata affondare.
Due giorni dopo, sempre di mattina, gli uomini tornano nel luogo dove avevano lasciato la trappola, e la ripescano.
La speranza, ovviamente, è che le murene, fiutando i polpi, si siano introdotte nella casa, rimanendo intrappolate. Non sempre questa tattica funziona, ma quando lo fa, la casa può intrappolare fino a 3 o 4 murene lunghe fino a un metro, che vengono poi cotte lungo la spiaggia, su "forni" (umu) costituiti da pietre bollenti e diffusi in tutto il Pacifico.
La cattura delle murene, a Kiribati, non è tuttavia solo sopravvivenza: rappresenta un legame sacro che gli abitanti di questa zona hanno con il mare. Le murene sono parte dell'ecosistema delle isole e dell'oceano, esattamente come lo sono gli abitanti e i loro antenati, che per secoli hanno tramandato questa pratica.
La parola pesca, da millenni, coincide con "sopravvivenza", e il rapporto con il mare, per questo popolo Polinesiano, è sacro.
Murena leopardo, barriera corallina dell'isola di Banaba, Kiribati |
Scontrose e abili nel nascondersi tra gli anfratti rocciosi, le murene non sono certo facili da catturare. Ma dopo millenni di vita sugli atolli, i pescatori delle Kiribati hanno sviluppato un metodo di caccia forse unico sulla terra.
Utilizzando il legno degli alberi del cocco, abbondante sulle isole e facile da utilizzare, i pescatori costruiscono delle vere e proprie "casette" di legno, lunghe un metro e larghe 50 centimetri, dotate di un'unica entrata e alle quali vengono legate grosse pietre per fare in modo che affondino. La preparazione, che impiega diversi giorni di lavoro, viene conclusa bagnando la casa con del latte di cocco e recitando un'invocazione agli antenati della famiglia.
Le trappole per murene |
La mattina successiva, al largo di alcune decine di metri dalla costa, la casa viene lasciata affondare.
Due giorni dopo, sempre di mattina, gli uomini tornano nel luogo dove avevano lasciato la trappola, e la ripescano.
La speranza, ovviamente, è che le murene, fiutando i polpi, si siano introdotte nella casa, rimanendo intrappolate. Non sempre questa tattica funziona, ma quando lo fa, la casa può intrappolare fino a 3 o 4 murene lunghe fino a un metro, che vengono poi cotte lungo la spiaggia, su "forni" (umu) costituiti da pietre bollenti e diffusi in tutto il Pacifico.
La cattura delle murene, a Kiribati, non è tuttavia solo sopravvivenza: rappresenta un legame sacro che gli abitanti di questa zona hanno con il mare. Le murene sono parte dell'ecosistema delle isole e dell'oceano, esattamente come lo sono gli abitanti e i loro antenati, che per secoli hanno tramandato questa pratica.
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