È possibile che un soldato giapponese, fuggito dalle truppe americane, rimanga nella giungla per 28 anni, ignaro della fine della guerra, vivendo in una grotta e sopravvivendo con la caccia?
Pare di sì, e di esempi ce ne sono più di uno: qui su Rive d'Oceania parleremo intanto di Shoichi Yokoi, "scoperto" nel 1972 nell'isola di Guam, territorio americano del Pacifico occidentale.
Il sergente Yokoi, del 38esimo reggimento dell'esercito, arrivò a Guam nel '43, e dopo la cacciata dei giapponesi dall'isola nel 1944, scappò nella giungla con pochi altri soldati.
Tra le defezioni e gli incidenti, dopo pochi anni Yokoi finì per rimanere solo nella foresta.
Il sergente Yokoi durante la guerra |
Il giapponese sopravvisse in una tana manualmente preparata nel fitto della foresta, tessendosi i vestiti, cacciando, nascondendosi dal resto degli uomini e difendendosi dai tifoni tropicali rinforzando il suo rifugio con delle canne di bambù.
Due abitanti di Guam lo trovarono per caso nel gennaio del 1972, dopo ventotto anni di "latitanza": dichiarato morto in patria, Yokoi non era mai tornato indietro perché riteneva le voci sulla sconfitta del Giappone "propaganda americana per scoraggiare l' Impero".
Il rifugio di Yokoi |
A Shoichi Yokoi, morto nel '97, è stato dedicato anche un piccolo museo.
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